Mila Maraniello – “Annalisa”, pittura digitale

La mia opera è incentrata sullo sguardo della bambina ritratta (una raffigurazione personale di Annalisa) che giudica chi, in generale, provoca la morte altrui. La sigla C.A.O. è stata generata in maniera causale da un intelligenza artificiale, ma mi piace pensare che sta per Costretti Ad Osservarmi, come se fosse una punizione a chi non le ha permesso di compiere tra poco 33 anni.
Mila Maraniello è una giovanissima DIGITAL ARTIST ITALO-SERBA che vive a Napoli. Dopo aver studiato illustrazione e concept art presso la Scuola Italiana di Comix, attualmente frequenta il primo anno del corso di Diploma accademico di Secondo livello in design della comunicazione presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Gli artisti che l’hanno maggiormente ispirata sono Egon Schiele, Edward Hopper e Francis Bacon (artist). I suoi principali ambiti di espressione sono il Design e la Comunicazione, anche se la sua vera passione è il disegno digitale.
Diversi i libri di cui la giovane Mila Maraniello ha curato l’editing grafico, tra i quali “Napoli senza RiSerbo”, ‘’Aurea Aetas: Eros e Thanatos’’ e Cantico dei Cantici di Slobodanka Ciric, il quale ultimo ha altresì illustrato con dodici tavole interlocutorie e figurative, e del quale è anche autrice del disegno di copertina.
Le sue opere, oggetto di numerose esposizioni nazionali ed internazionali – tra le quali, da ultimo, Napoli Expò Art Polis, giugno 2020 / gennaio 2021; XLVII Premio Sulmona “Per Gaetano Pallozzi”, 07 novembre / 5 dicembre 2020; Bene Biennale 23 / 30 agosto 2020; Roma, Palazzo Velli Expo, “70insieme”, 10 / 17 Maggio 2021; Ischia, Convegno internazionale ArtEAfrica, 23 settembre 2022; Castel di Sangro, Pinacoteca Patiniana “Sotto il segno del rosso”, 24 novembre / 7 dicembre 2022 – sono state pubblicate nel CAI (Catalogo Artisti Italiani).
Nel 2021 la sua opera “Annalisa” è stata assegnata a Jorit quale Premio per la categoria “Arte & Cultura” nell’ambito della Seconda Edizione del Premio Nazionale Annalisa Durante “Per Annalisa”.
Lo scopo della sua arte, afferma, è “esprimere il senso di inquietudine, specialmente riguardo la tecnologia, che può renderci macchine: individui coscienti, ma senza nè scopo, nè anima”.