CAMPANIA TEATRO FESTIVAL 2023 | DAL 9 GIUGNO AL 9 LUGLIO | 93 EVENTI e 116 REPLICHE IN 31 GIORNI DI PROGRAMMAZIONE

9 SEZIONI, 57 PRIME ASSOLUTE, 5 NAZIONALI | #CTF23#CampaniaTeatroFestival


Ritrova la centralità degli spazi teatrali tradizionali e cambia location all’aperto la sedicesima edizione del Campania Teatro Festival, la settima diretta da Ruggero Cappuccio, in programma dal 9 giugno al 9 luglio.

Domenica 9 luglio 2023
ITALIANA
Aspettando Re Lear
Villa Floridiana / Palco Grande
Ore 21:30

PRIMA ASSOLUTA
Autore Tommaso Mattei
Regia Alessandro Preziosi
Attori Alessandro Preziosi, Francesco Biscione, Roberto Manzi, Federica Fresco, Valerio Ameli
Un sogno ad Istanbul
Teatro Nuovo
Ore 21:00
Con Maddalena Crippa e Maximilian Nisi
Di Alberto Bassetti
Liberamente tratto dal libro 
“La Cotogna di Istanbul” di Paolo Rumiz  
Con Mario Incudine e Adriano Giraldi
Regia Alessio Pizzech
LETTERATURA
Con Sepulveda
Villa Floridiana / Teatrino di Verzura
Ore 18:00
Con Carmen Yanez
A cura di Silvio Perrella
Coordinamento Brigida Corrado
Organizzazione Vesuvioteatro
INTERNAZIONALE
In the solitude of cotton fields
Teatro Politeama
Ore 19:00
Con John Malkovich e Ingeborga Dapkunaite
Di Bernard-Marie Koltès
Regia Timofey Kulyabin
Dramaturgia Roman Dolzhansky
Animate
Next – Ex Tabacchificio Saim
(Borgo di Cafasso, Sa)
Ore 18:00 / 19:30 / 21:00
XR Performance/Installazione di Chris Salter
Tratto da Animate Di Kate Story
Musica e suoni di 
Catarina Barbieri, Limpe Fuchs, 
Sam Slater, Maxime Gordon
Coreografia Angelique Wilki
Scenografia Florence To
Animazione 3D Timothy Thomasson
Direttore artistico Chris Salter
Produttore creativo Remco Schuurbiers
Autrice Kate Story
Interpreti Davide Paciolla, Rossella Pugliese

  • Si comunica che lo spettacolo “PREMIATA PASTICCERIA BELLAVISTA” previsto per il giorno 2 luglio alle ore 21.00 presso il teatro Mercadante è stato spostato alle ore 19.00.
    Il titolo di accesso resta valido per l’ingresso, qualora lo spettatore preferisse il rimborso è possibile scrivere a servizioclienti@etes.it oppure telefonare allo 0815628040.
  • A causa di avverse condizioni meteo, lo spettacolo della rassegna “Il sogno reale – Gea Martire legge La cappella di famiglia, di Marco Perillo” previsto domani 15 giugno alle 21.00 presso il Museo Archeologico Nazionale della Valle del Sarno (SA) è stato spostato al giorno 29.06, nello stesso luogo e alla stessa ora.
  • Si comunica che a causa di avverse condizioni meteo la proiezione del film “E.T. L’EXTRA-TERRESTRE” prevista per il giorno 15 giugno alle ore 22.30 presso la Villa Floridiana è stata spostata alla data del 20 giugno nello stesso luogo.
  • Le prenotazioni effettuate restano valide.

“Il cinema di Mimmo Paladino. Fotografie di Pasquale Palmieri”. Questo il titolo della mostra, a cura di Maria Savarese, che si inaugura giovedì 22 giugno alle ore 17 nella Villa Campolieto ad Ercolano. L’esposizione, coprodotta da Fondazione Campania dei Festival, Film Commission Regione Campania, Fondazione Mannajuolo e Associazione Culturale Archivi della Memoria, è parte del programma dell’edizione 2023 del Campania Teatro Festival ed è realizzata grazie alla collaborazione dell’Ente Ville Vesuviane.  

Composta da una selezione di 45 foto di scena di grande formato a colori e altrettante in bianco e nero di più piccole dimensioni relative ai backstage, la mostra nasce con l’intenzione di fare un punto sul lavoro filmico di Mimmo Paladino, cominciato nel 2006 con “Quijote”, fino al recente “La Divina Cometa”. La riflessione e storicizzazione di questo segmento specifico della sua produzione artistica è resa possibile grazie al lavoro di Pasquale Palmieri, fotografo di scena di tutti i suoi film. Attraverso un allestimento non cronologico, ma tematico, ci viene restituito il complesso e variegato rapporto di Paladino con il cinema, che ha origine dalla curiosità di un pittore che lavora con le immagini e cerca sempre nuovi strumenti espressivi. Palmieri, in particolare, focalizza la sua attenzione e la sua macchina fotografica sulle varie fasi della lavorazione: dalla ricerca delle location al dialogo con gli attori, con i tecnici e con le maestranze, riuscendo ad intercettare l’anima del film attraverso sequenze “senza movimento” e l’immagine di tutto ciò che resterebbe altrimenti segreto e sconosciuto. 

“La fotografia di scena-afferma la curatrice Maria Savarese-è qualcosa che va oltre gli scatti posati e il backstage, appare quasi come un’etnografia visiva del set cinematografico, necessaria a cogliere aspetti e dettagli della vita quotidiana del lavoro filmico. È proprio in questo senso che il racconto di Pasquale Palmieri risulta unico e determinante, non solo nella sua capacità di svelare, attraverso le immagini, la costruzione dell’opera cinematografica di Paladino, ma nella sua peculiarità di ricostruire un particolare ambito della cultura contemporanea della nostra regione, quello dell’area del Sannio, aggiungendo un’ulteriore tessera al grande mosaico degli archivi fotografici privati, immensi patrimoni da conoscere, tutelare e valorizzare”. 

La mostra sarà visitabile dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 18, fino al 17 settembre 2023. Il biglietto è incluso in quello di ingresso a Villa Campolieto ed è acquistabile soltanto sul posto al prezzo di 5 euro. 

Per la sezione dedicata ai Progetti Speciali, invece, c’è il terzo appuntamento con “Il Sogno Reale. I Borbone a Napoli”, un progetto di Ruggero Cappuccio a cura di Marco Perillo. Alle 21.30 al Teatrino di Verzura della Villa Floridiana di Napoli, Galatea Ranzi leggerà “Urania” di Linda Dalisi. “Emilia-racconta l’autrice- cammina negli spazi dell’Osservatorio di Capodimonte, aspettando di incontrare un vecchissimo e misterioso custode. La donna è un’astronoma in cerca di risposte e l’incontro con l’arcano custode è periodico e consueto. Lui tarda a presentarsi, non è mai successo. Nel rimanere chiusa oltre l’orario di visita e di lavoro, la donna si imbatte in un bassorilievo che ritrae Urania che incorona Ferdinando di Borbone, e da lì parte una singolare visione e perdita di orientamento che la catapulterà in un viaggio. Inizia una fantasiosa scalinata, in salita verso i sogni, gli astri, il confronto col desiderio tra realizzazione e fallimento, fino a un bivio-scoperta, nel buio assoluto e in assenza di suono”.  

Altrettanto fantasiosa è la seconda proposta di SportOpera. Alle ore 20 al teatro Nuovo va in scena “Don Decaedro”, di e con Antonio Marfella. Per indagare, con la partecipazione di Giampiero Schiano, su un segmento creativo del cervello che può trasformare il calcio dato a un nocciolo smangiucchiato di pesca e due ruote di una macchina in una straordinaria opportunità per le traiettorie del pensiero. Attraverso un’intervista teatrale al protagonista che ne diventa espressione sana e virtuosa. 

Di cosa hai bisogno per sentirti al sicuro? Cosa desideri? Cosa credi che le generazioni più adulte debbano capire dei giovani? Sono queste le domande alle quali cerca di dare una risposta “Quick Response”, coreografia ideata da Swaantje Gieskes e Valeria Apicella che debutta alle 20 al teatro Trianon Viviani. Cinque ragazze della cooperativa sociale Dedalus hanno esplorato nozioni di coordinazione fisica e reattività a varie velocità. L’impulso al movimento in diversi stati emozionali e la loro intima capacità di rispondere ai tre quesiti, sono stati elementi cardine per sviluppare una nuova consapevolezza di sè stesse. Lo spettacolo nasce nell’ambito del progetto “Quartieri di Vita. Life infected with social theatre!”, organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival, con il sostegno del Goethe Institut Neapel e di Eunic Global. 

Continuano, infine, gli appuntamenti con la rassegna “Il cinema giovane” a cura di Roberto D’Avascio per Arcimovie. Alle ore 22.30, sul Prato della Villa Floridiana di Napoli, si potrà assistere a “Ritorno al futuro”, capolavoro del 1985 diretto da Robert Zemeckis. 

Sul sito campaniateatrofestival.it sono consultabili le promozioni ed è possibile acquistare i biglietti per gli spettacoli.   

Il Campania Teatro Festival, parte rilevante della rete Italia Festival e dell’EFA (European Festival Association), è finanziato dalla Regione Campania e si avvale anche di un contributo annuo del Ministero della Cultura per il suo schema multidisciplinare.    

Domenica 2 luglio ore 19
Teatro Mercadante 
Premiata Pasticceria Bellavista

COMPAGNIA  NEST e DIANA OR.IS PRESENTANO:
PREMIATA PASTICCERIA BELLAVISTA
UNA COMMEDIA DI VINCENZO SALEMME
CON FRANCESCO DI LEVA, ADRIANO PANTALEO, GIUSEPPE GAUDINO
E CON STEFANO MIGLIO, VIVIANA CANGIANO, CRISTEL CHECCA, DOLORES GIANOLI, ALESSANDRA MANTICE
REGIA GIUSEPPE MIALE DI MAURO
SCENE LUIGI FERRIGNO
DISEGNO LUCI PACO SUMMONTE
COSTUMI CHIARA AVERSANO
COREOGRAFIE CHIARA ALBORINO
AIUTO REGIA MARCELLO MANZELLA
ASSISTENTE ALLE SCENE ROSITA VALLEFUOCO
DATRICE LUCI DESIDERIA ANGELONI 
SOUND DESIGNER ITALO BUONSENSO
MACCHINISTA VITTORIO MENZIONE
ASSISTENTE REGIA MATTEO D’ANTÒ
GRAFICA E FOTO DI SCENA CARMINE LUINO
ORGANIZZAZIONE CARLA BORRELLI 
UFFICIO STAMPA GENNARO BIANCO
UNA PRODUZIONE NEST NAPOLI EST TEATRO / DIANA OR.I.S

La compagnia Nest, in coproduzione con Diana OR.I.S, porterà in scena il 2 luglio al Teatro Mercadante, nell’ambito del Campania Teatro Festival diretto da Ruggero Cappuccio, Premiata Pasticceria Bellavista, una commedia di Vincenzo Salemme. Per la prima volta nella sua carriera di autore, Vincenzo Salemme “affida” un suo testo ad un’altra compagnia, senza la sua partecipazione da attore, o da regista. 

Lo spettacolo è nel cartellone 2023/2024 del teatro Diana e andrà in scena dal 2 maggio 2024.  Per la Compagnia Nest continua il percorso nel mondo dei classici, dopo Shakespeare, Pirandello, Eduardo, Age e Scarpelli.

Note dell’autore

Erano gli inizi degli anni ‘90 e ricordo che si discuteva molto della legge sulla donazione degli organi e uscirono nelle pagine di cronaca diversi episodi che suscitavano molta paura. Episodi che raccontavano di persone date per morte e poi miracolosamente risvegliatesi. “Ve lo immaginate se vi espiantassero gli organi credendovi morti mentre invece non lo siete affatto?”. Fu così che nacque l’idea di Premiata Pasticceria Bellavista. Proprio immaginando una cosa del genere. Non che io sia contrario alla donazione, anzi. Ma raccontare le paure più recondite dell’animo umano mi ha sempre affascinato. Senza la pretesa di trovare risposte. Anche perché sono paure contro le quali non possiamo fare granché se non parlarne, trovare una via di uscita dal buio della ragione nel rapporto aperto e fiducioso con il resto del mondo. Io provo a farlo sempre in maniera spiritosa, non per mancanza di rispetto nel trattare argomenti così delicati ma perché ridere e sentir ridere mi aiuta ad affrontare meglio le mie fragilità. Con affetto e stima per chi decide di venire a teatro a “guardare” le mie storie. E sono felice che, per la prima volta nella mia carriera di autore, non sarò io a raccontare una mia storia ma un gruppo di giovani artisti con una storia già prestigiosa alle spalle e con un futuro pieno di passione ancora da scrivere.

Vincenzo Salemme

CAMPANIA TEATRO FESTIVAL – “L’Avaro Immaginario” di Enzo Decaro il 30 giugno in Villa Floridiana a Napoli “Tutto è finto, ma niente è falso”… Una massima che al teatro sembra andare a pennello. Il confine tra vero, falso, finto, verosimile, fa parte dell’eredità di giganti come Jean-Baptiste Poquelin, in arte Molière: per lui “il confine tra la rappresentazione teatrale e la vita come teatro, anche vissuto nella realtà quotidiana, è stato davvero sottile” scrive Enzo Decaro nelle note di regia de “L’Avaro Immaginario”.

Tratto da Molière/Luigi De Filippo, il testo viene adattato e messo in scena da Decaro, che lo interpreta con Nunzia Schiano e sei attori della Compagnia Luigi De Filippo; le musiche sono di Nino Rota, tratte da “Le Molière immaginarie”, mentre quelle di scena si ispirano a villanelle e a canzoni popolari del 600 napoletano.

Prodotto da I due della città del sole, “L’Avaro Immaginario” debutta in prima nazionale il 30 giugno nella Villa Floridiana di Napoli, nell’ambito della XVI edizione del Campania Teatro Festival. Dopo la presentazione napoletana il lavoro, tra ottobre e dicembre, girerà nei maggiori teatri italiani.

Come se avesse tra le mani una macchina del tempo, Decaro porta il pubblico indietro nei secoli, a quell’era leggendaria che è stato il Seicento. E, se non bastasse, lo incrocia con gli innesti del teatro napoletano di De Filippo. In sette quadri, un prologo e un epilogo lungo un atto unico, l’attore e regista napoletano ci porta in viaggio nel mondo di Molière in primo luogo, ma non soltanto… È anche un percorso in un secolo pieno di guerre, epidemie, grandi tragedie e anche di profonde intuizioni e illuminazioni che non riguardano solo “quel” tempo.

“Il progetto – scrive Decaro – nasce soprattutto da una curiosità ‘artistica’, a sua volta originata dalla constatazione che, a un certo punto della loro carriera, i De Filippo (Peppino e Luigi in particolare) hanno sentito l’esigenza di confrontarsi con il teatro di Molière e il suo genio innovativo, rimasto forse nel suo genere ancor oggi ineguagliato e vivissimo. A riprova, il fatto che, dopo oltre quattro secoli, in occasione della recente ricorrenza del quattrocentenario dalla nascita, si son tenute ovunque celebrazioni, studi e ricerche dedicate al suo teatro e alla sua mai tramontata “comédie humaine”. In particolare, “L’ Avaro” e “Il Malato Immaginario” sono stati i due titoli a cui, una generazione dopo l’altra, i De Filippo, padre e figlio, hanno dedicato seppur con differenti approcci la loro attenzione, sia teatrale che umana”.

“L’Avaro immaginario” è soprattutto il viaggio, reale e immaginario, di Oreste Bruno, da Nola, e la sua famiglia, che è poi anche la sua Compagnia viaggiante di teatranti: è la tipica “carretta dei comici” tanto cara sia a Peppino che a Luigi De Filippo. È il tragitto verso Parigi, verso il teatro, verso Molière. Ma anche una fuga: dalla peste, da una terribile epidemia che ha costretto i Nostri a cimentarsi in un avventuroso viaggio verso un sogno, una speranza o solo la salvezza. Lungo il percorso, quando “la Compagnia” arriva nei pressi di un centro abitato, di un mercato o di un assembramento di persone, ecco che il “carretto viaggiante” diventa palcoscenico e “si fa il Teatro”. E col “teatro” si riesce anche a mangiare, quasi sempre. Infatti, grazie agli stratagemmi di tutti i componenti della famiglia teatrale, si rimedia il pasto quotidiano o qualche misera offerta in monete o, più spesso, qualche pezzo di animale già cucinato offerto come compenso della esibizione sul palco-carretto, manco a dirlo, delle opere di Molière (L’Avaro e il Malato Immaginario sono “i cavalli di battaglia” di cui vengono proposti i momenti salienti, opportunamente adattati al luogo e agli astanti).

Gli incontri durante il cammino, sorprendenti ma non tutti piacevoli, l’avvicinamento anche fisico a Parigi, al teatro di Molière, la “corrispondenza” che il capocomico invia quotidianamente all’illustre “collega”, la forte connessione tra il mondo culturale e teatrale della Napoli di quel tempo (con Pulcinella che diventa Scaramouche) con quella francese, di Molière ma forse ancor più di Corneille (che si celerebbe sotto mentite spoglie dietro alcune delle sue opere maggiori), la pesante eredità del pensiero di uno zio prete di Oreste Bruno, Filippo detto poi Giordano, scomparso da alcuni decenni ma di cui per fortuna non si ricorda più nessuno, e la morte in scena dello stesso Molière poco prima del loro arrivo a Parigi, renderanno davvero unico il viaggio di tutta la “Compagnia di famiglia” commedianti d’arte ma soprattutto persone “umane”, proprio come la grande commedia del teatro.

CAMPANIA TEATRO FESTIVAL 2023 | PHOTO GALLERY

Realizzata con il sostegno concreto della Regione Campania e organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival, presieduta da Alessandro Barbano, la più imponente rassegna teatrale italiana, che si avvale anche di un contributo annuo del Ministero della cultura per il suo schema multidisciplinare, si è imposta all’attenzione del panorama nazionale e internazionale ed è parte rilevante della rete Italia Festival e dell’EFA (European Festival Association).

Anche in questa edizione saranno 9 le Sezioni (Internazionale, Prosa nazionale, Danza, Osservatorio, SportOpera, Musica, Letteratura, Progetti Speciali, Mostre) per un totale di 93 eventi e 116 repliche, con 57 prime assolute e 5 nazionali in 31 giorni di programmazione, con larga prevalenza delle drammaturgie contemporanee.

Oltre che nei teatri napoletani (Politeama, Mercadante, Trianon, Nuovo, Sala Assoli e TAN) e al Colosseo di Baiano (Av), molti degli eventi del Campania Teatro Festival 2023 avranno per la prima volta come suggestivo scenario la Villa Floridiana di Napoli, dove saranno allestiti due palchi in maniera permanente.

“DISADIRARE: un’altra Iliade” rappresenta un’esperienza trasversale ed unica, capace di unire arte, creatività e trasformazione. Attraverso un intenso laboratorio teatrale all’interno dell’Istituto Penale per i Minorenni di Airola (BN), i giovani attori detenuti hanno lavorato insieme alle studentesse dell’I.I.S. “A. M. De’ Liguori”?di Sant’ Agata De’ Goti (BN), coinvolte all’interno dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO). Uno straordinario lavoro di gruppo, basato sull’alleanza tra operatori, educatori, ragazzi e ragazze dentro e fuori il carcere, per mettere in scena uno spettacolo in grado di superare le barriere facendosi potente portavoce di un messaggio di speranza e trasformazione. Un’opera che, ispirandosi all’epica greca dell’Iliade, mescola linguaggi poetici, musica e scenotecnica dinamica e dove i personaggi si muovono in un mondo che cambia forma, trasformando la guerra in un’opportunità per la pace conquistata attraverso la forza delle relazioni umane. 

Sarà il Campania Teatro Festival il primo palcoscenico di “Disadirare: un’altra Iliade” dove lo spettacolo ha un posto d’onore all’interno della programmazione. Questa iniziativa, così come tutti i progetti di CCO – Crisi Come Opportunità, sono anche occasione di riflessione sull’impegno dei giovani detenuti nel coltivare la propria creatività ed offrono al pubblico un’esperienza teatrale unica nel suo genere.  Partecipare a questo spettacolo non significherà essere solo spettatori, ma testimoni e attori di un percorso di crescita e trasformazione. 

 
Il progetto nazionale, Presidio Culturale Permanente negli Istituti Penali per Minorenni è coordinato da CCO – Crisi Come Opportunità grazie al sostegno di Fondazione San Zeno e Fondazione Alta Mane Italia. L’appuntamento è per il 16 giugno 2023, alle ore 20:00 al teatro Trianon di Napoli

Gli altri appuntamenti, come da recente tradizione, sono in programma in alcuni spazi di grande fascino e storia della regione, come il Teatro Romano di Benevento, il Duomo di Salerno, Villa Campolieto di Ercolano (Na), la località di Foresta a Tora e Piccilli (Ce), il Tabacchificio di Paestum (Sa), il Palazzo Coppola di Valle/Sessa Cilento (Sa), il Cortile del Museo di Sarno (Sa).

INTERNAZIONALI

Anche quest’anno sono molti i grandi nomi del panorama teatrale ospiti del Festival. A partire da quelli che andranno ad impreziosire la Sezione Internazionale. Come John Malkovich, protagonista con Ingeborga Dapkunaite l’8 e il 9 luglio dell’illuminante mistero di “In the solitude of cotton fields” di Koltès, per la regia di Timofey Kuliabyn, prima nazionale al Politeama di Napoli, in lingua inglese con sovratitoli in italiano. Kristian Lupa, geniale regista polacco, nello stesso spazio di via Monte di Dio mette in scena l’1 e il 2 luglio, date di debutto nel nostro Paese, “Capri- the island of fugitives”, uno spettacolo drammaticamente attuale, ispirato a “Kaputt” e “La pelle” di Curzio Malaparte e destinato ad un pubblico adulto. Sempre al teatro Politeama, il 18 e il 19 giugno si potrà invece assistere in prima nazionale a “Kingdom”, scritto e diretto dall’artista belga Anne Cecile Vandalem, con Das Fraulein (Kompanie). Una favola epica, dove lo scontro viene confinato, sotto lo sguardo di un filmaker, nella lite tra due famiglie che si sono allontanate dal mondo moderno. Su un conflitto ancora più drammatico e sugli effetti che ha sull’esistenza di quattro personaggi – due uomini e due donne – arrestati in tempo di guerra, ci offre spunti di empatica riflessione “Existenz” della drammaturga siriana Wihad Suleiman, un testo, privo di sentimentalismo ma non di un sorprendente ed esorcizzante umorismo, che, il 7 luglio e in doppia replica l’8 nella Sala Assoli di Napoli, è affidato alla messa in scena, in prima assoluta, della regista berlinese Lydia Ziemke. Lo spettacolo, in arabo e tedesco con sovratitoli in italiano, è co-prodotto dalla Fondazione Campania dei Festival.

Il 4 luglio invece, nella vomerese Villa Floridiana, il programma della Sezione Internazionale prevede “Whirling Ladder/Upright” della coreografa Chun Zang, uno spettacolo di danza che prende spunto da un antico mito cinese. Dove il fango del Fiume Giallo diventa respiro e vita, nella celebrazione animalesca e divina dell’umano. Un viaggio poetico del corpo, che cresce dalla terra e danza con la forza primordiale.

Arriva infine dalla Germania, in prima nazionale, “Animate” dell’artista Chris Salter che ci trasporta, con uno spettacolo di grande impatto emotivo, in un mondo futuro, sconvolto dalle trasformazioni climatiche. Una performance dove le installazioni e le più recenti tecnologie della realtà virtuale ci consentono di ascoltare il respiro della Terra e di catturarne l’anima. Un’emozione unica, da vivere in esclusiva nello spazio suggestivo del Tabacchificio di Paestum (Sa) dal 6 al 9 luglio, per un totale di 12 repliche. Anche in questo caso la Fondazione partecipa alla produzione dell’evento. Tra i protagonisti, gli attori italiani Rossella Pugliese e Davide Paciolla.

PROSA NAZIONALE

Non meno importante per contenuti e prime assolute, in quella che ormai rappresenta l’anticipazione di una parte rilevante della stagione teatrale italiana, è la sezione della Prosa Nazionale. A partire dall’atteso “Circus Don Chisciotte” di Ruggero Cappuccio, per la regia di Antonio Latella, con Marco Cacciola e Michelangelo Dalisi, che debutterà il 13 e 14 giugno al teatro Mercadante di Napoli. Nello stesso spazio, il 20 e il 21 giugno è in programma “Il rito” di Ingmar Bergman, adattato per la scena e diretto da Alfonso Postiglione, mentre il 26 e il 27 giugno Andrée Ruth Shammah farà rivivere al CTF 2023 “I Promessi sposi alla prova”, caposaldo della letteratura italiana di Giovanni Testori, interpreti Giovanni Crippa, Federica Fracassi e Carlina Torta. Tutti e tre gli spettacoli sono coprodotti dalla Fondazione Campania dei Festival.

Sempre al Mercadante, nell’ambito della stessa sezione, sono previsti altri due eventi: il 2 luglio la prima assoluta di “Premiata Pasticceria Bellavista” di Vincenzo Salemme nella versione della Compagnia Nest, con Francesco Di Leva, Adriano Pantaleo e Giuseppe Gaudino, per la regia di Giuseppe Miale Di Mauro, mentre il 4 luglio una signora della scena come Angela Pagano, diretta da Antonio Marfella, condividerà con il pubblico “Il diario ritrovato”, nell’adattamento dello stesso Marfella.

Un diario di ben altra natura, che assume la dimensione del saggio storico, ha ispirato invece “Napoleone-La morte di Dio”, una drammaturgia di Davide Sacco, affidata al talento di Lino Guanciale, che debutta il 14 giugno al teatro Politeama di Napoli. Sacco, che è anche regista dello spettacolo, parte da “I funerali di Napoleone” di Victor Hugo per costruire un percorso polifonico sulla morte degli eroi, delle divinità e dei padri.

La Prosa Nazionale ha in programma due prime assolute anche al teatro Nuovo di Napoli: il 29 giugno “Vico Sirene” di Fortunato Calvino, con Luigi Esposito e Rosario Morra (Gigi&Ross), un testo che indaga con sguardo poetico sul mondo dei femminielli napoletani e i loro riti, e “Un sogno a Istanbul” di Alberto Bassetti, liberamente tratto dal libro “La Cotogna di Istanbul” di Paolo Rumiz. Lo spettacolo, con Maddalena Crippa, Maximilian Nisi, Mario Incudine e Adriano Giraldi, per la regia di Alessio Pizzech, andrà in scena l’8 e il 9 luglio.

Dietro l’angolo, l’11 giugno alla Sala Assoli, ci attende invece la diversità anarchica e dirompente del “Pinocchio/che cos’è una persona? Studio n°1”, un percorso di ricerca e creazione ideato e diretto da Davide Iodice, cura del processo laboratoriale Scuola Elementare del Teatro Aps, nell’ambito di un progetto d’arte e inclusione sociale rivolto a ragazzi con disabilità fisica e intellettiva e a persone con varie fragilità.

Sei sono gli spettacoli di questa Sezione previsti nella vomerese Villa Floridiana. L’11 giugno, sospeso tra sentimenti e botanica, debutta “Tutte le notti di un giorno” del drammaturgo e poeta spagnolo Alberto Conejero. Una storia sull’impossibilità di amare, con Claudio Di Palma e Marina Sorrenti diretti da Manuel Di Martino. Massimo Venturiello e Giacomo Rizzo saranno invece i protagonisti il 17 giugno de “Il signor Puntila e il suo servo Matti”, allegoria brechtiana del capitalismo capace di stimolare riflessioni ancora oggi necessarie. La regia è dello stesso Venturiello. Otto giorni dopo, il 25 giugno, al Teatrino della Verzura, Euridice Axen dirige sé stessa in “Mary Shelley. La mia vita in pezzi”, un interessante testo di Pier Luigi Razzano sull’ultima e sconvolgente notte a Napoli, nel febbraio del 1819, dell’autrice di “Frankenstein”. Coniuga invece il teatro di Molière e quello di Peppino e Luigi De Filippo “L’avaro immaginario”, lo spettacolo che Enzo Decaro, in scena con Nunzia Schiano e altri sei attori, ha adattato, mixando nel titolo i due capolavori del grande commediografo francese. Un atto d’amore verso i commedianti d’arte, dove il confine tra la rappresentazione e la vita è molto sottile, che andrà in scena il 30 giugno. Non si risparmieranno, e lasceranno certo poco spazio all’immaginario, Federico e Jacopo Rampini, protagonisti di “Lezioni di geopolitica”, l’illuminante reading in programma il 6 luglio, mentre tre giorni dopo, nell’ultima giornata del Festival, Alessandro Preziosi è Re Lear e Re Gista in “Aspettando Re Lear” di Tommaso Mattei, un testo che coniuga il “Nulla” del “Godot” di Beckett con quello del capolavoro scespiriano.

Uno spettacolo di Prosa Nazionale è atteso anche al Teatro Romano di Benevento, dove il 7 luglio si potrà assistere a un classico di Aristofane. Daniele Salvo libera “La Pace”, prodotto da Fondazione Inda e tradotto da Nicola Cadoni. Protagonisti Giuseppe Battiston e Massimo Verdastro.

PROGETTI SPECIALI

Tante anche in questa edizione le proposte da non perdere della Sezione dedicata ai Progetti Speciali, dove torna dal 12 giugno al 5 luglio, per il terzo anno consecutivo e con testi sempre inediti, “Il Sogno Reale. I Borbone di Napoli”, da un’idea di Ruggero Cappuccio e a cura di Marco Perillo. Cinque attori (in questa edizione Maddalena Crippa, Lino Guanciale, Gea Martire, Galatea Ranzi e Giancarlo Ratti) daranno anima e voce a cinque racconti brevi ispirati all’epoca borbonica scritti da altrettanti narratori (Linda Dalisi, Antonio Marfella, Marco Perillo, Fabio Pisano, Nadia Terranova). I monologhi sono in programma al Teatrino della Verzura di Villa Floridiana, ma quello interpretato da Gea Martire debutterà il 15 giugno nel Cortile del Museo di Sarno (Sa) esarà poi replicato il 28 giugno nel suggestivo spazio vomerese e l’8 luglio nella località di Foresta a Tora e Piccilli (Ce), doveaprirà il Festival Forestàte. Il progetto prevede, come da virtuosa tradizione, la pubblicazione di un’agile guida dei siti borbonici della Campania, redatta da Marco Perillo, che sarà distribuita gratuitamente agli spettatori.

“OPEN HOUSE- un’esposizione di HUMANA”, è l’installazione performativa che incrocia le suggestioni di “A porte chiuse” di Sartre con l’ideazione di un Panopticon digitale. Un avveniristico Progetto Speciale del Collettivo BEstand, ospitato alla Sala Assoli di Napoli il 1° luglio. Un viaggio in un futuro che è già presente, dove le nostre identità sono messe al servizio di tutti e diventano materiale espositivo a fini pedagogici ed estetici. La drammaturgia di Dario Postiglione, per la regia di Giuseppe Maria Martino, è affidata a Simona Fredella, Rebecca Furfaro e due attori da definire.

Fa parte della stessa Sezione anche “DISADIRARE. Un’altra Iliade”, uno spettacolo, atteso il 16 giugno al Teatro Trianon Viviani, che la regista Adriana Follieri ha scritto in collaborazione con Fabrizio Nardi. La compagnia, dove convivono in un presidio culturale permanente le esperienze dei giovani attori dell’Istituto Penale per Minorenni di Airola (Bn) e quelle delle studentesse dell’I.I.S. A. M. De’ Liguori di Sant’Agata dei Goti (Bn), fa vivere sulla scena i personaggi mutuati dall’Iliade, pronti a combattere non più “contro”, ma “per”, eroi di una simbolica pace finalmente conquistata. Le musiche originali sono di Lucariello.

“Melagrana”, ideato e diretto da Gina Ferri, è la proposta del 17 giugno al Trianon Viviani. Un viaggio esplorativo nei segreti del mondo femminile, attraverso i ricordi, i racconti e i desideri di una vita vissuta o immaginata. Un percorso/laboratorio che nasce dall’incontro con la Cooperativa La Tenda di Salerno e le donne con problemi di dipendenza accolte dalla struttura.

Nasce invece da un laboratorio, tenuto dalle attrici Franca Abategiovanni e Marina Sorrenti, il Progetto Speciale cinematografico di Renato Salvetti ambientato nel Cilento. “La fuga”, film che prende spunto da un fatto realmente accaduto in una scuola di Napoli, spazia dai temi della legalità a quello dello spopolamento dei piccoli centri e si avvale di Davide Aronica come direttore della fotografia. La pellicola sarà proiettata il 16 e il 17 giugno nello spazio antistante lo storico Palazzo Coppola di Valle/Sessa Cilento (Sa).

MUSICA

Promettono emozioni sotto le stelle anche gli eventi della Sezione Musica. Il 9 giugno in Villa Floridiana si potrà assistere a “Nevica sulla mia mano”, spettacolo di parole, musiche e immagini con Peppe Servillo, che apre il Campania Teatro Festival 2023. Una grande storia di amicizia, quella tra Lucio Dalla e il poeta Roberto Roversi, viene raccontata attraverso le loro lettere e canzoni. Progetto di Mario Tronco, fumetti e animazione di Igort.

Nello stesso spazio vomerese il 24 giugno andrà in scena “Lunaria” dello scrittore e saggista siciliano Vincenzo Consolo. Una favola allegorica in musica, che riprende un tema leopardiano, con Ernesto Tomasini, Silvia Ajelli e Fabrizio Romano. Le immagini sono di Enzo Venezia, la regia di Alfio Scuderi. Produzione Scena Aperta, in collaborazione con Orestiadi di Gibellina.

Sempre il 24 giugno, nel piazzale del Duomo di Salerno, Cristina Donadio e Ginestra Paladino sono le interpreti di “Jastemma”, una bestemmia d’amore che si fa canzone, parola e segno. Le canzoni sono quelle degli ’A67, le parole di Viola Ardone, Luigi Romolo Carrino e Loredana Lipperini. Lo spettacolo, scritto a quattro mani dalla Donadio e da Daniele Sanzone, è tratto dall’omonimo album della rock band di Scampia.

Il rapporto tra arte e potere, tema di grande attualità, fa da sfondo infine a “Gli occhiali di Sostakovic” di Valerio Cappelli, in scena il 2 luglio in Villa Floridiana. Un gioco di specchi, con Moni Ovadia e la polistrumentista Giovanna Famulari, dove la voce e le note del genio musicale diventano il filtro di un’epoca tragica, il diario di un’esistenza e delle sue inevitabili contraddizioni. “Onori e terrori di un antieroe”, per la regia dello stesso Cappelli.

DANZA

Villa Floridiana ospiterà anche 2 dei 4 spettacoli della Sezione Danza. Il 15 giugno “Timelessness Dances_primo passo”, concept e coreografia di Adriana Borriello su musica di Thierry De Mey, sistema di amplificazione del movimento di Edoardo Maria Bellucci, luce di Gianni Staropoli. Per questo studio, in scena con la Borriello, ci saranno altri 4 danzatori (Erica Bravini, Michele Ermini, Michael Incarbone, Ilenia Romano). Il 26 e il 27 giugno nella location vomerese approderà invece il teatro-danza di “Vanity Dark Queen-Niobe regina di Tebe”, autore e regista Stefano Napoli. Con Paolo Bielli, Francesca Borromeo, Alessandro Bravo, Paolo Di Caprio, Simona Palmiero e Luigi Paolo Patano.

Gli altri due eventi della Sezione sono in programma il 19 giugno nel Cortile del Museo Madre e il 27 al teatro Nuovo di Napoli. Al Madre “La nuova Abitudine”, danza della Compagnia Mòra (Sissj Bassani, Silvia Ciancimino, Guillermo de Cabanyes, René Ramos, Francesca Siracusa, Pier Paolo Zimmermann) e coreografia di Claudia Castellucci sui canti Znamenny della tradizione russa eseguiti dal vivo dal Coro virile In Sacris di Sofia, mentre nello spazio di via Montecalvario la danzatrice Ludovica Zoina sarà la protagonista, insieme ad un cast in via di definizione, di “Fragili film-Solo agli specchi”, coreografia e regia di Marianna Troise. Un progetto a cura di Marinella Guatterini.

SPORTOPERA

Al Nuovo andranno in scena anche, dal 20 al 25 giugno, tutti gli spettacolidi SportOpera, l’originale rassegna nella rassegna, a cura di Claudio Di Palma e Vesuvioteatro, che in questa edizione, partendo dall’esistenza certificata da Platone di una complementarietà tra filosofia e atletismo, trova nel dialogo la cifra espressiva delle sue tracce drammaturgiche. Si parte il 20 giugno con “Atleti (al campo di allenamento)” dai testi di Franco Arminio, esito di un laboratorio tenuto da Paola Carbone. Il giorno successivo si potrà assistere a “Tennis batte Cartesio”, dall’omonimo libro di Laura Salomon, una narrazione filosofico-sportiva con Galatea Ranzi che arriva a sconfessare il dualismo cartesiano. La bicicletta diventa invece “ornamento del paesaggio dell’infanzia” in “L’angelo e l’automa”, da un breve saggio di Curzio Malaparte, dove si mettono a confronto la spiritualità atletica di Bartali e l’efficienza meccanica di Coppi. La radiocronaca notturna, in programma il 22 giugno, è di Francesco Montanari, per la regia di Davide Sacco. Una disputa tra un nuotatore e un cronometrista a bordo-vasca di una piscina è invece lo stile libero di “Eraclito e l’orologiaio” (23 giugno), trasposizione di un famoso testo del filosofo Aldo Masullo. In scena con Claudio Di Palma, che cura anche la regia, c’è Francesco Roccasecca. La prima video intervista esclusiva a “Don Decaedro”, di e con Antonio Marfella, sarà invece la proposta del 24 giugno. Per indagare, con la partecipazione di Nello Mascia, su un segmento creativo del cervello che può trasformare il calcio dato a un nocciolo smangiucchiato di pesca e due ruote di una macchina in una straordinaria opportunità per le traiettorie del pensiero. La Sezione si chiuderà il 25 giugno con un concerto dei Musica da ripostiglio dal titolo “Volevo essere un tuffatore”, dal capoverso di una canzone degli anni Ottanta. I suoni spericolati di Luca Pirozzi, Luca Giacomelli, Raffaele Toninelli ed Emanuele Pellegrini ci restituiscono, attraverso un medley ispirato alle canzoni di sport, il fascino, la complessità e il brivido vitale che ci consente di “rinascere, ogni volta, dall’acqua all’aria”.

LETTERATURA

Vesuvioteatro organizza anche la Sezione Letteratura, a cura di Silvio Perrella, con il coordinamento di Brigida Corrado, che concentra i suoi eventi dal 5 al 9 luglio nel Teatrino della Verzura di Villa Floridiana. “Due” è il titolo che fa da filo conduttore in questa edizione del Festival, a testimoniare il valore fondamentale della relazione, senza la quale “si è nulla, meno di uno, meno di zero”. Si inizia con Luigi e Martino Lo Cascio, diversi nei tratti e nei gesti, che si incontrano come “Fratelli in versi” sulle strade della poesia. Si prosegue, il giorno successivo, con “A casa con il poeta”, lo scambio generazionale, dialogando nell’infinito delle voci con una cerimonialità quasi giapponese, tra lo scrittore e critico letterario Paolo Lagazzi e il poeta Attilio Bertolucci, scomparso nel 2000. Il 7 luglio Rosita CopioliDalla siepe” fa uso di un’immaginazione scavalcante, che scende verso i primordi del mondo e spinge a scrutare possibili futuri, e ci guida lungo un percorso, presente anche nei suoi versi più recenti, che conduce a Giacomo Leopardi. “Tu con me”, l’8 luglio, racconta invece l’incontro tra Elisa Ruotolo e la meravigliosa poesia di Antonia Pozzi, che si tolse la vita a soli 26 anni. Le parole dell’una vanno in comunione con quelle dell’altra, si sono fatte compagnia, hanno preso altre forme. Alla scoperta di chi ha detto prima di lei quel che più le stava a cuore e non sapeva di dover dire. L’ultimo appuntamento della Sezione è quello “Con Sepulveda”, protagonista Carmen Yanez, la poetessa cilena che fu due volte moglie del famoso scrittore, vittima del Covid nell’aprile del 2020. Più conosciuto come narratore, Luis Sepulveda raccolse negli anni un bel gruzzolo di poesie. La Yanez non si è sottratta invece a una prosa che conduce ai ricordi e alla condivisione dei sentimenti. Ne è nato un dialogo che fa dell’assenza di uno dei due la spinta a dire sempre di più e sempre meglio.

OSSERVATORIO SCUOLE

E sempre di più e sempre meglio è quello che accade nella Sezione Osservatorio, che in questa edizione del Campania Festival apre anche al mondo della scuola e affida al teatro un ruolo di formazione delle giovani generazioni, grazie alla collaborazione con Ufficio Scolastico Regionale per la Campania. Gli studenti di 9 istituti Secondari di secondo grado della regione porteranno in scena dal 9 all’11 giugno al teatro Trianon di Napoli, nell’ambito della nuova sezione Osservatorio Scuole, altrettanti brevi spettacoli, frutto dei laboratori tenuti dai registi Manuel Di Martino, Adriana Follieri, Raffaele Parisi, Carlo Roselli, Renato Salvetti e Stefano Scognamiglio. Punto di approdo de “Lo spettacolo dal vivo a scuola!”, promosso dalla Fondazione Campania dei Festival in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania e la Regione Campania, nell’ambito del progetto ORIENTAlife-la scuola orienta per la vita. Sempre al Trianon, il 14 giugno, gli studenti e i docenti dell’Università “Federico II”, per la regia di Nadia Baldi, daranno vita teatrale a “Fuoco su Napoli”, il romanzo di Ruggero Cappuccio che nel 2011 vinse il Premio Napoli e il Premio Vittorini. Nella stessa Sezione, sono previsti inoltre alcuni concerti degli allievi di 16 licei musicali della Campania, che si terranno il 9 e il 12 giugno, in orario mattutino e serale, nella Villa Floridiana. Gli incassi di tutti gli spettacoli di Osservatorio Scuole saranno devoluti in beneficenza.

A proposito di scuole, si ha il piacere di annunciare in questa occasione che il 10 maggio prossimo sarà pubblicato il bando per poter accedere alla scuola gratuita di musica intitolata a Enrico Caruso. Un progetto, finanziato dalla Regione Campania, che trova attuazione concreta attraverso la Fondazione Campania dei Festival.

OSSERVATORIO

Sono 17 gli eventi dell’Osservatorio tradizionale del Festival, 9 dei quali provenienti dall’esperienza compiuta della rassegna “Quartieri di Vita. Life infected with social theatre!”, dedicata alla formazione e al teatro sociale. Quindici di questi spettacoli, sguardo sulla scena del futuro che ogni anno riserva gradite sorprese, saranno ospitati, dal 13 giugno al 2 luglio, al Trianon. Si parte con “Afànisi”, testo e regia di Alessandro Paschitto, in scena con Raimonda Maraviglia e Francesco Roccasecca. Il 26 giugno, invece, Francesca Morgante sarà la protagonista di “Lido per mari unici”, un coro tragicomico messo in battuta da un solo corpo, scritto e diretto dalla stessa Morgante. “Il nostro martello è in mano a mia figlia” di Brian Watkins, in programma il giorno successivo, è un dramma familiare che si tinge di thriller, affidato all’interpretazione di Federica Carruba Toscano e Arianna Cremona, per la regia di Martina Glenda. Dalle opere di Tommaso Landolfi trae ispirazione e frammenti narrativi da ricomporre come in un puzzle “L’oscuro rovescio delle cose”, la proposta del 28 giugno, con Alessandra Cocco diretta da Alessandro Miele e il suono di Shari DeLorian. Il terremoto dell’Irpinia del 23 novembre 1980 fa invece da cornice paradigmatica a “Il coraggio della prima nota”, lo spettacolo di e con Rocco Tedeschi, in scena il 29 giugno, con la regia di Luca Staiano e Lorena Sarra De Gregorio. La morte e la vita sono anche il tema, il giorno successivo, di “La tragedia di Riccardo III- o della morte e altri inganni”, che il regista Gianluca Bonagura ed Elvira Buonocore hanno adattato dal famoso dramma scespiriano, precipitando in una saggezza tutta orientale “il circuito degli opposti”. Protagonista Edoardo Sorgente. “Piacere mio”, di e con Piera Russo, è l’evento del 1° luglio. Un viaggio alla scoperta di cosa significhi essere donna, in conflittuale bilico tra la ricerca del piacere e il bisogno di compiacere. Con un altro tipo di ricerca, quella del suo passato, fa i conti Tonino, di ritorno a Miano dopo una lunga permanenza da emigrato nel Nord Italia. È questo il filo narrativo di “Uccellini di Scampia” di Roberto Del Gaudio, con Sara Penelope Robin e Ciro Pellegrino, anche regista dello spettacolo in programma il 2 luglio.

Al Trianon ci sarà anche l’opportunità, dal 18 al 25 giugno, di assistere a 6 pièce nate dai laboratori teatrali che alcuni artisti stranieri hanno tenuto per soggetti a rischio nei luoghi del disagio sociale. Un progetto, quello di “Quartieri di vita”, ideato dal direttore artistico Ruggero Cappuccio e realizzato con il sostegno della Regione Campania, del Ministero della Cultura e di EUNIC Global, in partenariato con i Cluster Eunic-European Union National Institutes for Culture di Roma e Napoli. Roman Wegmann, Alexandru Gorghe, Andrea Jimenez Garcia, Christian Costa, Swaantje Gieskes e Raphael Trano, lavorando in piena armonia con le omologhe realtà del territorio, rappresentate da Enzo Mirone, Antonio Intorcia, Pina Di Gennaro, Antonio Nardelli, Valeria Apicella Nicola Laieta e Irene Vecchia, portano ora a conclusione la loro “mission” con una struttura drammaturgica compiuta che vedrà impegnati sul palcoscenico dello spazio di piazza Calenda a Napoli giovani diversamente abili, adolescenti, donne vittime di violenza, migranti e persone con problemi di dipendenza.

Gli altri due spettacoli provenienti dall’ultima edizione di “Quartieri di Vita” andranno invece in scena il 19 giugno al teatro Colosseo di Baiano (Av) e l’8 luglio al TAN- Teatro Area Nord di Napoli. Frutto dei laboratori di Lubomir Martin Bukovy e di Rimantas Ribaciauskas e Mantas Janciauskas, in collaborazione rispettivamente con Francesco Scotto e Lello Serao.

MOSTRA

Anche quest’anno il Maestro Mimmo Paladino donerà al Festival la sua arte e l’immagine grafica della rassegna. Una mostra, dedicata al suo cinema, attraverso le fotografie di scena realizzate da Pasquale Palmieri, sarà allestita, a cura di Maria Savarese, nella Villa Campolieto di Ercolano dal 22 giugno al 20 settembre. Coproduzione delle Fondazioni Campania dei Festival e Film Commission Regione Campania.

I biglietti per assistere agli spettacoli del Campania Teatro Festival 2023 si potranno acquistare a partire dalle ore 10 del 20 maggio. Un botteghino sarà allestito ogni sera nei luoghi che ospiteranno gli eventi. Confermata la politica dei prezzi popolari, con ticket da 8 a 5 euro e ingresso gratuito per le fasce sociali più deboli.

Nel segno della continuità è anche il rapporto sinergico tra la Fondazione Campania dei Festival, gli Istituti di Cultura (Istituto Lituano di Cultura di Roma, Istituto Polacco di Roma, Istituto Culturale Romeno, Istituto Slovacco a Roma, Forum Austriaco di Cultura di Roma, Institut Francais di Napoli, Goethe Institut di Napoli, Instituto Cervantes di Napoli) e le Università (Università degli Studi di Napoli l’Orientale, Università Federico II, Suor Orsola Benincasa, Università Luigi Vanvitelli, Università di Salerno e l’Accademia Belle Arti di Napoli). Così come non cambieranno i media partner dello scorso anno: Rai Cultura, Rai 5 e Rai Radio3.

Non viene smarrita, infine, neppure l’anima green della rassegna, con l’utilizzo di materiali riciclabili per i supporti promozionali, la graduale eliminazione della plastica e della carta, la riduzione dei consumi e di emissioni di CO2.

Lascia un commento